Il tempo per scrivere qui è sempre troppo poco, ma farò il possibile per mantenere da qui in avanti un buon aggiornamento, almeno per quanto riguarda le mie nuove creazioni, gli eventi, ecc..
In questo ultimo periodo la mia creatività è stata un po' altalenante, complice la vita di tutti i giorni che, troppo spesso, cerca di spingerci in direzioni che non sempre sentiamo dentro al nostro cuore.
Proprio per questo ho deciso, ammetto anche un po' a malincuore, di chiudere definitivamente le commissioni e di fermarmi con quelle che nel tempo ho preso. Non mi dilungherò a spiegarne i motivi, già troppo ne ho parlato in passato.
Ma se c'è una cosa che particolarmente mi ha fatto riflettere è proprio il modo in cui le commissioni vengono accettate: come qualcosa di forzato. Mi rendo conto sempre più spesso che non c'è lo stesso entusismo nel momento in cui mostro una creazione commissionata rispetto al momento in cui viene scelta e prenotata. Quello che manca è una sorta di "empatia" che non sempre si crea con una commissione prestabilita. Questo è un po' avvilente per me da un lato, ma dall'altro, mi rendo conto che le mie creazioni hanno qualcosa di davvero molto particolare ed unico. Non si tratta "solo" di creare un pezzo unico, ma è qualcosa di più profondo che lega la creazione alla persona alla quale è destinata.
Le mie creazioni nascono per il 90% al momento. Non progetto molto spesso ma creo, modello elemento per elemento seguendo le linee, le pietre e la loro energia. Loro nascono così, perché devono nascere. Diverso è ovviamente per una commissione, mi faccio prendere da tremila domande: sarà la forma giusta, è troppo simile, è troppo diverso..piacerà, non piacerà...e..non piace.
Nonostante cerco di fare del mio meglio, non va bene.
Per questo scelgo la naturalezza e decido di seguire il mio istinto. Non me ne vogliate. Credo che la creazione adatta ad ognuno nascerà nel giusto momento, nulla viene mai per caso.
C'è sempre un motivo.
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